Le fughe delle piastrelle
Le fughe delle piastrelle
L’unica regola è che le piastrelle devono avere preferibilmente un giunto minimo (circa 2mm) , ovvero uno spazio elastico tra una lastra e l’altra per poter assorbire le tensioni a cui ogni superficie rigida viene sottoposta nel tempo (per esempio, cambi di temperatura o assestamenti strutturali dell’edificio).
Le fughe tra le piastrelle diventano parte integrante del progetto poiché concorrono a definire sia l’aspetto estetico sia le prestazioni tecniche della superficie finale. La scelta dell’ampiezza delle fughe (che puo’ variare in media da 1 a 3 mm) e del materiale di riempimento riveste quindi un’importanza decisiva. Ecco quali aspetti è necessario valutare.
Colori a contrasto o tono su tono
Attualmente in commercio esistono prodotti sigillanti di diverse colorazioni, da scegliere a seconda del grado di visibilità che si intende dare al reticolo delle fughe. È possibile realizzare fughe tono su tono, in abbinamento al colore delle piastrelle scelte, oppure a contrasto, colorate e ben visibili per fornire una ‘lettura’ diversa e personale del materiale.
Bordi rettificati
I bordi delle piastrelle sono funzionali alla fuga che si intende realizzare. I bordi rettificati consentono di essere accostati riducendo al minimo la fuga, per un effetto di superficie continua ideale nei contesti dallo stile contemporaneo (giunto minimo). Le piastrelle dai bordi non rettificati necessitano di una fuga più ampia (superiore a 2-3 mm), con un effetto stilistico più tradizionale (giunto aperto).
Prodotti per la sigillatura
La sigillatura delle fughe dovrà essere effettuata utilizzando prodotti conformi alla norma UNI EN 13888, che posseggano caratteristiche tali da soddisfare i requisiti progettuali e le condizioni cui saranno soggette, anche a livello di possibili aggressioni chimiche. Solo così si avrà la certezza di ottenere una protezione delle fughe da sporco, infiltrazioni d’acqua e proliferazione di batteri.